Il viaggio di Annibale ai tempi del COVID

Il viaggio di Annibale ai tempi del COVID

Annibale é un trentenne italiano di origini nordafricane, residente da ormai qualche anno in un piccolo paese dell’ Assia, nel cuore della Germania.

Annibale fa enorme fatica a restare rinchiuso in casa, essendo particolarmente amante delle esplorazioni e dei viaggi. Inoltre, fino al 2020, Annibale era anche abituato a viaggiare almeno una decina volte all’anno tra Germania ed Italia, dove ha ancora tutti i suoi familiari e i suoi amici piú stretti. Ma Annibale ha molta pazienza e senso di responsabilitá e in questi mesi ha sempre rispettato le regole imposte dai rispettivi stati nazionali.

Annibale manca dall’Italia da circa 7 mesi, quando trascorse un veloce fine settimana tra Piemonte e Valle d’Aosta per sbrigare alcune pratiche burocratiche annuali. Nel prossimo fine settimana, Annibale ha necessitá di ripassare per poche ore in Italia ancora per motivi burocratici da espletare in tempi brevi ma anche, e soprattutto, per verificare la situazione di un piccolo appartamento di proprietá dei genitori in un paesino sperduto delle valli laterali della Valle d’Aosta. I vicini di casa lo hanno avvertito di rumori di gocciolamento saltuario e il timore é che qualche tubatura abbia ceduto durante la fredda stagione invernale. I genitori vivono a circa 900 km di distanza ed un viaggio per loro non sarebbe di facile realizzazione in quanto la loro regione ha una colorazione cromatica con restrizioni sugli spostamenti. Certo, essendo la seconda casa, il viaggio sarebbe in teoria possibile, ma la pratica impone attenzione: dovrebbero prendere un treno, viaggiare per svariate ore, poi prendere un autobus, e poi farsi venire a prendere da qualcuno per raggiungere la destinazione finale. Insomma, un mix di spostamenti in cui aumenterebbero il rischio di contagio ed inoltre un viaggio estenuante per una verifica di qualche ora.

Annibale dista invece circa 650 km da questo piccolo appartamento. Per cui decide di occuparsi lui direttamente della questione, programmando un viaggio lampo tra venerdí e domenica, il tutto nell’arco di circa 72 ore, dal momento in cui avrebbe oltrepassato la frontiera tedesca al momento in cui l’avrebbe ri-oltrepassata al ritorno. L’aspetto della durata (72 ore) non é trascurabile in quanto, in teoria, il suo viaggio potrebbe rientrare in una sorta di “transito”e quindi essere esente da specifiche regole restrittive. Ma Annibale sa che sarebbe una forzatura e decide di non contemplare questo aspetto.

La preparazione del viaggio

Annibale, con calma e pazienza, inizia la preparazione del viaggio. Nulla a che vedere con valigie o simili.

Annibale entra invece nel fantastico ed avventuroso mondo delle norme per i viaggiatori dall’estero verso l’Italia e dall’estero verso la Germania.

Annibale verifica prima le regole da rispettare per arrivare in Italia e lo fa seguendo questo percorso:

  1. Si collega al sito del governo italiano, alla pagina dedicata alle norme Covid-19 per i viaggiatori Covid-19 – Viaggiatori (salute.gov.it), e legge passo passo quanto scritto;
  2. Si stampa e si legge l’ultimo DPCM, quello del 2 Marzo 2021 Trova Norme & Concorsi – Normativa Sanitaria (salute.gov.it);
  3. Si segna tutti i numeri e link utili;
  4. Si legge anche l’informativa del sito Viaggiaresicuri.it Viaggiare Sicuri;
  5. Esegue il questionario informativo (che trova molto utile) per capire, in base al suo spostamento, quali sono le regole da applicare (COVID-19 QUESTIONARIO (viaggiaresicuri.it)). Il questionario é disponibile sia in italiano che in inglese. Quindi: “Parto dalla Germania, sono stato sempre in Germania negli ultimi 14 giorni, sono cittadino della UE, non sono un familiare di un soggiornante di lungo periodo in Italia per come é inteso il concetto di familiare” ed ecco il risultato:

Annibale verifica poi se il questionario funziona ugualmente per la versione inglese. E cosí é. Ad Annibale piace molto questo servizio del governo italiano.

Annibale si stampa questo risultato ed inizia a espletare le varie operazioni.

Annibale si stampa l’autocertifcazione (modulo_rientro_sintetico_05_marzo_2021_compilabile.pdf (esteri.it)) e la compila in tutte le sue voci. Nel frattempo chiede anche ai genitori di fargli una delega scritta e firmata per la verifica all’appartamento e di spediglierla con in allegato copia di un documento d’identitá. Vuole essere certo di non avere problemi con le autoritá italiane in caso di controllo.

Annibale va poi alla ricerca di un luogo in Germania dove poter eseguire un test rapido entro le 48 ore prima di arrivare in Italia. Fa un pó di ricerca su internet e tramite amici e alla fine trova questo sito: Corona Schnelltest ⏰ Sicher und schnell in nur 15 Minuten (15minutentest.de). Sceglie la cittá e si prenota il test per data e orario desiderati. Spesa: 43€

Annibale é contento. Il viaggio in Italia sembra fattibile. I due punti successivi vanno fatti una volta entrati in territorio italiano. Nel frattempo, spera che non cambino le regole nelle prossime ore.

Annibale passa poi a verificare le regole da rispettare per rientrare in Germania dall’Italia e lo fa seguendo questo percorso:

  1. Si collega al sito del governo tedesco, alla pagina dedicata alle norme Covid-19 per i viaggiatori RKI – Coronavirus SARS-CoV-2 – Informationen zur Ausweisung internationaler Risikogebiete durch das Auswärtige Amt, BMG und BMI, e legge passo passo quanto scritto. È tutto in tedesco ed esiste anche una versione in lingua inglese, non accessibile in modo rapido. Annibale si chiede se e quanto sia comprensibile il tutto a chi non mastica bene il tedesco o l’inglese;
  2. Trova conferma che l’Italia é tra i paesi a rischio “normale” come tanti altri in Europa;
  3. Si legge le regole che valgono per chi arriva da questi paesi;
  4. Si legge anche l’informativa del sito Viaggiaresicuri.it per la parte relativa ai viaggi in Germania Viaggiare Sicuri
  5. Arriva alle seguenti conclusioni: “Domenica devo segnalare l’ingresso in Germania registrandomi on line sul portale del governo tedesco https://einreiseanmeldung.de/, devo stamparmi o salvare il pdf della registrazione, devo fare un tampone nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Germania (con esito scritto in inglese, tedesco o francese) oppure farlo entro 48 ore dall’arrivo in Germania e rispettare 10 giorni di quarantena. Posso interrompere la quarantena solo se, dopo 5 giorni, faccio un nuovo tampone con risultato negativo”.

Quindi, riguardando tutte le regole di ingresso in Italia e successivo rientro in Germania, i passaggi da espletare sembrano abbastanza chiari, anche se decisamente tediosi (e costosi).

Annibale ci tiene a fare tutto seguendo le regole e questa attenzione gli procura un pó di stress e stanchezza, ancor prima di aver iniziato tutto il processo pratico. Anche perché nel frattempo Annibale é impegnato con i suoi problemi quotidiani di lavoro. Ma Annibale é paziente e resiliente (parola che va molto di moda adesso) e decide di procedere passo dopo passo.

Il primo test Covid-19

Annibale si presenta alla postazione per fare il test Covid con la copia della prenotazione, nel pomeriggio del giovedí prima della partenza. Non c’é nessun altro se non gli operatori sanitari. È il suo primo test per cui chiede un pó di informazioni alla dottoressa che lo accoglie allo sportello. La dottoressa (che indossa tutte le protezioni possibili ed immaginabili dando l’impressione di un palombaro bianco) é molto gentile, gli spiega tutto il processo, fa la registrazione, gli dá un codice personalizzato da utilizzare per visualizzare i risultati, e lo invita a sedersi in uno spazio isolato. Pochi istanti dopo compare una seconda dottoressa. Saluti di rito, tampone in gola e poi nel naso con estrema delicatezza. “Davvero brava” pensa Annibale, a cui avevano raccontato di prelievi un pó piú maldestri. L’intera operazione é durata meno di 5 minuti.

Annibale va in macchina e si prepara ad un allenamento serale. Intanto controlla il cellulare: i risultati dovrebbero essere pronti in meno di 15 minuti. Ed eccola lí la mail con il link a cui collegarsi. Annibale inserisce il codice e legge il risultato: NEGATIVO. “Ottimo, questo test rapido é un pó costoso, ma é una figata. Adesso posso davvero partire”.

Giorno 1: il viaggio verso l’Italia

Annibale ha preparato una cartellina con tutti i documenti necessari: autocertificazione, delega, copia carta di identitá, passaporto, stampa del risultato del test negativo, stampa del DPCM, stampa del questionario pre-viaggio e copia del certificato di residenza in Germania. Tutto é sul sedile del passeggero per facilitare la visione in caso di controllo delle autoritá.

Annibale ha anche preparato una piccola valigia per le ore da trascorrere in Italia. Annibale si é solo dimenticato lo spazzolino da denti.

Annibale ha poi preparato un paio di panini, della frutta e un thermos di caffé in modo da fermarsi solo per pause veloci legate a rifornimento carburante e necessitá di pit-stop alla toilette. L’idea é di evitare il piú possibile luoghi tendenzialmente affollati come le stazioni di servizio autostradali. Annibale sente la responsabilitá di limitare possibili interazioni, pur essendo lui stesso”negativo”.

Annibale ha poi due mascherine a portata di mano e altre due all’interno dello zainetto.

Annibale parte e, per circa tre ore, viaggia senza il minimo intoppo. Il traffico é quasi inesistente e parti autostradali, tradizionalmente congestionate, sono completamente sgombre.

Annibale si ferma ad una quarantina di chilomentri dalla frontiera svizzera. Ha bisogno di fare rifornimento e di comprare la “vignette” per il 2021. “Cavoli, non c’é davvero nessuno”. L’autogrill sembra un luogo spettrale. Sono le prime ore del pomeriggio e di solito ci dovrebbero essere tante persone per pausa pranzo e caffé. Invece Annibale incontra solo i due commessi che stanno parlando sulle scale fuori dall’edificio.

Annibale riparte con una strana sensazione di smarrimento.

Annibale arriva alla frontiera tedesca-svizzera, inizia a ridurre drasticamente la velocitá e a non superare i limiti che cambiano ogni centinaio di metri …80, 60, 40 e poi la linea di frontiera. Annibale ha tutti i documenti a portata di mano e si aspetta di doverli mostrare. Invece non c’é nessuno, ma proprio nessuno; probabilmente sono tutti impegnati al controllo della lunga fila creata da camion adibiti al trasporto merci.

Annibale attraversa prima Basilea, poi Berna e dopo qualche ora vede un bellissimo gioco di luci sul lago di Ginevra, nei pressi di Montreaux, con il sole che si affaccia tra i nuvoloni carichi di pioggia e lascia i suoi riflessi sulle acque scure del lago. Lo sfondo delle Alpi lo rincuora.

Annibale decide di fare la seconda sosta prima di lasciare l’autostrada a Martigny. Come giá successo in passato, appena apre la portiera, viene investito da una forte folata di vento. “Ah, allora non é proprio cambiato tutto. Qualcosa di abituale c’é ancora”. Ed invece non é cosí. Anche questo Autogrill é quasi completamente vuoto: una commessa al punto informativo, una signora anziana che sta scegliendo della frutta ed un paio di ragazzi che lasciano la porta girevole. Annibale riparte con la stessa strana sensazione provata qualche ora prima.

Annibale inizia la salita verso il traforo del Gran San Bernardo. C’é ancora un pó di neve lungo alcuni tornanti in ombra, ma il caldo e il sole delle ultime settimane non hanno lasciato scampo alla neve lungo la maggior parte della strada. Invece le piste sulla destra della val d’Entremont sono ancora ben innnevate.

Annibale arriva agli ultimi metri prima della frontiera dopo aver giá imboccato l’ingresso del traforo dal lato svizzero. Il colle del Gran San Bernardo é infatti ancora inaccessibile essendo totalmente innevato. “Bene, meglio che prenda i documenti che sicuramente qui mi controllano”. Annibale rallenta e si accoda alla macchina davanti a lui che sta espletando le operazioni di pagamento al pedaggio. Questa riparte immediatamente, imboccando il tunnel verso l’Italia. Annibale abbassa il finestrino, paga il pedaggio, saluta il commesso, e quindi riparte. Nessun controllo. Nessuna richiesta. “Vabbé, sicuramente una volta che passo il tunnel e arrivo a Saint-Rhemy en Bosses ci sará qualcuno a controllare”.

Annibale attraversa il traforo, passa tranquillamente anche per Saint-Rhemy, Saint-Oyen e si dirige verso l’appartamento, distante adesso solamente una quarantina di minuti. Resta per qualche minuto perplesso ripensando ai passaggi alle due frontiere, ma poi si concentra sul da farsi.

Annibale inizia ad avere fame. È quasi ora di cena. Decide allora di passare presso un centro commerciale, sapendo che in Italia sono aperti anche a quell’ora. Il parcheggio é pieno di maccchine, e di conseguenza il centro commerciale é ancora abbastanza affollato. Annibale prende la scala mobile, e nota il cartello all’inizio della rampa: “L’ingresso é consentito ad un solo componente per famiglia”. Pensa: “Interessante. Mi sembra una regola appropriata se si vogliono evitare assembramenti non necessari”. Intanto si incammina lungo gli scaffali del centro commerciale, munito ovviamente di mascherina e portando con se tutta la documentazione preparata in caso di controllo. L’immagine é completamente diversa dai due autogrill autostradali. C’é gente, una situazione normale in tale luogo, e sono tutti diligentemente muniti di mascherina.

Annibale fa rapidamente una spesa minima per le successive ore che trascorrerá in Italia e, avviandosi verso le casse, allineandosi alla fila, non puó fare a meno di notare due cose. La prima é che la fila é composta da mini-gruppi di due, tre o anche piú persone, con un unico carrello. Quindi si presume siano familiari o conviventi. Insomma, non proprio conformi alla regola all’ingresso. L’altra cosa é che molti di loro parlano francese e sembrano visibilmente dei turisti. “Lasciando stare gli italiani, ma questi stranieri avranno capito quello che c’é scritto in italiano sul cartello? Oppure l’hanno capito e fanno gli gnorri? E io che avrei fatto se fossi stato in compagnia dopo un viaggio di cosí tante ore? Avrei detto all’altro di aspettarmi in macchina?”. Insomma, Annibale pensa e rimane un attimino perplesso: la regola c’é, é scritta in italiano, ma é compensibile a tutti? E sono tutti poi responsabili da rispettarla? Vabbé, Annibale ritiene che non sia il caso di farsi ulteriori pippe mentali. Paga e lascia il centro commerciale.

Annibale arriva finalmente all’appartamento. È tardi e stanco e l’unica cosa che desidera fare é una doccia calda, mangiare un boccone e poi andare a dormire. Il piano é immediamente distrutto dal successivo pensiero: “Uff, devo accendere i riscaldamenti, attendere che la casa si riscaldi, poi devo aprire l’acqua e capire se le tubature sono intatte, e poi attaccare lo scaldabagno. Addio doccia calda per stasera”. Sconsolato, esegue tutte queste operazioni, mangia un boccone, fa un pó di strecthing e si butta sotto le coperte di flanella in quanto la casa é ancora fredda. “Ah finalmente al caldo………….uh, merda, ho dimenticato di chiamare l’azienda sanitaria locale e avvisare che sono entrato in Italia. Che piciu. Boh, é tardissimo. Faccio che farlo domani mattina”.

Annibale si addormenta con un lieve senso di colpa per aver saltato uno step della procedura di viaggio.

Giorno 2: il soggiorno in Italia

Annibale si sveglia, prepara la moka, attiva il fornello e, mentre attende che salga il caffé, dá un’occhiata alle sue amate montagne aprendo la finestra di casa. Il cielo é sgombro di nubi e le vette innevate sono ben visibili.

Annibale fa colazione e poi si mette subito all’opera per capire le condizioni dell’appartamento. Le tubature sembrano intatte, il rubinetto in cucina sembra il responsabile del gocciolio, la doccia é in ordine e finalmente l’acqua é anche calda. Invece, i termoventilatori danno problemi. Non funzionano come dovrebbero e hanno alcune spie accese. “Cavoli. È sabato. Saró complicato trovare qualcuno disponibile oggi. Va beh. La stagione invernale é finita, ma devo organizzarmi di nuovo per piú giorni per risolvere sto problema prima del prossimo inverno”.

Annibale si segna tutti i dettagli necessari per organizzarsi poi con un tecnico e decide di lasciare l’appartamento in tarda mattinata per raggiungere Aosta al fine di sbrigare le pratiche burocratiche in pieno centro. Lungo il tragitto verso il capoluogo le strade sono trafficate e Annibale preferirebbe di gran lunga essere sui sentieri, vista la bella giornata di sole. Ma il viaggio lampo non é di piacere e quindi deve necessariamente dare prioritá al “dovere”.

Annibale attraversa a piedi Piazza Chanoux ed é sorpreso dalla marea di persone che incontra lungo le vie principali. In piú di nuovo molte voci che riecheggiano sono francesi. “Ma avranno fatto tutti il test prima di essere qui? Avranno tutti avvisato l’ASL del proprio arrivo qui? Ma poi, uno straniero che cavolo ne sa di cosa sia una ASL? Non sarebbe stato piú facile mettere un link per una registrazione on-line come hanno fatto in Germania? Bah…a volte non capisco perché si tende sempre tutto alla complicazione……….ah cazzo, la ASL!!!! Non l’ho ancora chiamata!”.

Annibale, in fretta e furia, inizia a smanettare sul cellulare per capire se esiste un numero dove chiamare. Trova il sito della ASL (Azienda USL della Valle d’Aosta), tutto in italiano (….uno straniero é spacciato…..) e in alto trova il link “contattaci” Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta : Contatti : Contattaci. Ci sono vari numeri telefonici ed alla fine Annibale decide di chiamare il Centralino Unico (di nuovo, uno straniero é spacciato, perché non ha la minima idea di cosa sia un “centralino unico”). Annibale chiama due, tre, quattro volte e alla fine riesce a comunicare con qualcuno, dichiarando le sue generalitá, dicendo quando é arrivato, dove soggiornerá e quando ripartirá. E ovviamente dichiarando di avere con se i risultati del test eseguito qualche ora prima. La coscienza é a posto, ma di fatto, avrebbe potuto tranquillamente saltare questo step (chi ha controllato una delle singole dichiarazioni?), come probabilmente fanno molti stranieri che non hanno dimistichezza con l’italiano.

Annibale rivede con piacere i resti delle Mura romane mentre attraversa da ovest verso est la cittá passeggiando lungo via Sant’Anselmo. Osserva anche le persone che sono sedute ai tavolini esterni dei bar e dei ristoranti, rispettivamente a sorseggiare una tazzina di caffé o un calice di vino rosso. È sorspreso, a tratti confuso e a disagio. Sono scene che non osserva in Germania dallo scorso Novembre. Vorrebbe fermarsi, sedersi, ordinare e godersi il sole che riscalda la strada. Ma é davvero a disagio. Si sente quasi in colpa a fare questa operazione che sarebbe stata naturale mesi fa. Il ristoratore é sull’uscio e lo guarda in modo amiche vole come a dire “Dai, fermati qualche minuto, rilassati e goditi questo sole”. Ma Annibale accellera il passo e lascia a testa bassa la strada principale.

Annibale ha appena sbrigato tutte le pratiche. Sono le prime ore del pomeriggio e il sole la fa ancora da padrone. Annibale decide di tornare all’appartamento, cambiarsi e di fare una passeggiata sui sentieri dietro casa. Sono mesi che non li calpesta ed é curioso di cosa e come li troverá. Vorrebbe chiamare qualcuno dei suoi amici sportivi per condividere quelle ore assieseme. Ma, di nuovo, si sente a disagio. Non sarebbe appropriato secondo la logica degli ultimi mesi. Sarebbe addirittura da “criminali” per alcune persone che sbirciano dalle finestre e controllano chi fa cosa intorno alle loro case. E non esitano a denunciare alle autoritá, minimamente ignari se gli interessati hanno il vaccino, test negativo o se sono familiari. Insomma, tutti sti pensieri lo mettono molto a disagio. Si sente come un fuorilegge. Lui, Annibale, abituato a creare “ponti” e “connessioni” tra le persone, si trova di fronte a muri e barriere che non gli appartengono. La cosa gli fa male, ma Annibale é paziente e resiliente e decide di procedere in solitaria, senza contattare nessuno.

Annibale sta sistemando le valigie per la partenza di domani. Ha quasi finito e sente un pó la stanchezza della giornata. Vuole andare a dormire presto per potersi poi svegliare di buon mattino e affrontare il viaggio tra le 8 e le 16 di domenica. Decide peró di spendere qualche minuto al PC ed iniziare la procedura per il rientro in Germania, collegandosi al sito del governo tedescohttps://einreiseanmeldung.de/.Figo, si puó scegliere qui la propria lingua”. Annibale sceglie l’italiano ed esegue tutti i successivi passaggi, in cui é previsto di lasciare anche e-mail e numero di cellulare. Alla fine si salva il pdf riassuntivo in caso di controllo da parte delle autoritá tedesche. Finalmente puó chiudere occhio, riposarsi e rilassarsi.

Giorno 3: il viaggio verso la Germania

Annibale si sveglia, prepara la moka, attiva il fornello e, mentre attende che salga il caffé, controlla le informazioni ufficiali dei governi italiani, svizzeri e tedeschi. Vuole essere sicuro che non gli sia sfuggito qualche cambio di regola dell’ultimo minuto. Per fortuna é tutto invariato. Colazione, thermos di caffé per il viaggio, valigie in macchina e via in direzione del Gran San Bernardo.

Annibale raggiunge rapidamente l’imbocco del traforo. È domenica mattina, molte persone sono ancora a dormire, gli impianti di Crevacol sono ovviamente chiusi e quindi le strade sono completamente prive di traffico. Passa il traforo ed arriva alla frontiera svizzera. “Wohin fahren Sie?” sono queste le prime parole dall’inizio del viaggio che gli vengono rivolte da un qualsiasi rappresentante delle autoritá. Sono quelle di un militare svizzero alla dogana. Annibale risponde e il militare: “Bitte, Sie können fortfahren”, senza procedere ad alcun controllo e dando solo uno sguardo veloce ai sedili posteriori dal finistrino dell’auto. Annibale riparte.

Annibale attraversa rapidamente tutta la Svizzera, questa volta senza la necessitá di fare alcuna pausa. Arriva alla frontiera svizzera-tedesca di Basilea. Rallenta, segue la corsia per il passaggio delle auto e passa rapidamente la frontiera. Nessun controllo, nessun doganiere presente.

Annibale é da pochi minuti in territorio tedesco. Nota un maggior numero di veicoli rispetto a due giorni prima, ma comunque significativamente inferiori alla norma. Il cellulare emette il classico suono di quando si riceve un messaggio. Annibale evita di guardare. Lo farìa alla prima occasione utile. Infatti, ha intenzione in ogni caso di fermarsi a breve per una breve pausa pranzo. A sto giro non ha preparato nulla e quindi si affiderá a qualche panino in un autogrill.

Annibale parcheggia molto vicino all‘ingresso dell’autogrill. Ci sono piú macchine e camion parcheggiati e vede molti di loro che stanno improvvisando un pic-nic, visto l’orario. Volge lo sguardo verso l’autogrill: sembra tutto buio all’interno, non ci sono persone all’esterno, e in questi minuti che é lí non é né entrato né uscito nessuno. “Maledizione, vuoi vedere che é tutto chiuso?”. Con passo titubante si avvia verso l’ingresso, apre la porta, entra, e si guarda intorno. Le luci sono basse, non c’é il solito rumore di fondo della radio o della televisione, non c’é il chiacchiericcio tipico del fast-food. Sembra davvero tutto fermo, congelato. Poi, vede un luccichio: é la luce della cassa, é accesa. “Allora, deve pur esserci qualcuno!!”. Aspetta speranzoso un paio di minuti e finalmente appare un ragazzetto sbarbato dalle cucine. Si scusa che ho dovuto attendere ma é da solo alla cassa e sta dando anche una mano in cucina: visto il numero ridotto di passaggi giornalieri, hanno deciso di ridurre il personale. Annibale é dispiaciuto e gli dice di non preoccuparsi che non va aassolutamente di fretta. Guarda i panini disponibili. La scelta é limitata e il commesso spiega che, per gli stessi motivi di prima, hanno anche ridotto gli approviggionamenti, soprattutto in termini di variabilitá. “Pazienza, mangeró quello che offre la casa”.

Annibale é seduto in macchina e, mentre divora il panino, dá un’occhiata al cellulare. Il messaggio é di un numero tedesco: “Die Bundesregierung: Willkommen/Welcome. Bitte beachten Sie die Test-/Quarantäneregeln; please follow the rules on tests/quarantine: https://bmg.bund.de/covid19”. Insomma, é il messaggio in tedesco e inglese del governo tedesco che invita a seguire le regole sul test e la quarantena una volta entranti in Germania. “Ah figo. Ecco un altro dei motivi per cui ho dovuto inserire il numero di cellulare alla registrazione ieri sera”. Annibale clicca sul link e si apre una schermata con il benvenuto in Germania e tutta l’informativa in pdf, disponibile in 18 lingue diverse. Annibale sa che deve fare il test entro 48 ore e decide di leggersi tutta l’informativa una volta arrivato a casa. Non c’é fretta.

Annibale procede per altre tre ore e finalmente arriva a casa. Dal momento della partenza da casa al rientro sono passate circa 75 ore. Dal momento del passaggio della frontiera svizzera-tedesca del venerdí fino al suo successivo passaggio della domenica sono passate 69 ore. Annibale ha viaggiato sempre da solo. In totale, Annibale ha interagito a distanza (e sempre munito di mascherina) con cinque commessi in tre autogrill diversi, con i due diversi cassieri al pedaggio al tunnel, con il gendarme svizzero, con il commesso al centro commerciale, con un tecnico per le pratiche burocratiche. Annibale non ha toccato o stretto la mano a nessun essere umano o animale. E non ha neanche scambiato con alcun essere vivente eventuale liquido incolore secreto da ghiandole annesse al cavo orale che favorisce la masticazione, la deglutizione, la fonazione e la lubrificazione dell’esofago. Insomma: la saliva.

Il secondo test Covid-19

Annibale ha prenotato il secondo test per il pomeriggio di lunedí. La quarantena é iniziata ufficialmente ieri e non gli cambia assolutamente la vita, tanto é da solo a casa da Ottobre ed é anche in regime di home-office da Settembre. Sta lavorando e gli arriva un nuovo messaggio dal governo tedesco. È lo stesso messaggio di ieri. “Eh, ho capito. Ho il test prenotato per stasera. Ho ancora oggi e domani per farlo. Relax…no stress”. Intanto altri 43 € sono stati spesi.

Annibale si presenta alla stessa postazione del giovedí precedente per fare il test Covid con la copia della prenotazione. Di nuovo non c’é nessun altro se non gli operatori sanitari. La dottoressa (che indossa sempre tutte le protezioni possibili ed immaginabili dando l’impressione di un palombaro bianco) é la stessa di giovedí. Gli fa la registrazione, gli dá un nuovo codice personalizzato da utilizzare per visualizzare i risultati, e lo invita a sedersi in uno spazio isolato. Pochi istanti dopo compare un dottore. Annibale avrebbe preferito la dottoressa di giovedí scorso. Saluti di rito, il dottore fa un pó il simpatico, tampone in gola e poi nel naso ….la delicatezza é un’altra cosa. Ma c’é sicuramente di peggio. L’intera operazione é durata di nuovo meno di 5 minuti.

Annibale va in macchina e si prepara ad un nuovo allenamento serale. Intanto controlla il cellulare: i risultati dovrebbero essere pronti in meno di 15 minuti. Ed eccola lí di nuovo la mail con il link a cui collegarsi. Annibale inserisce il codice e legge il risultato: NEGATIVO. “Ottimo, quando vado a casa stampo i risultati e li invio al sito del governo”.

Annibale é a casa e sta spulciando da ore il file pdf per capire a chi deve mandare i risultati. Inizia a non capirci piú nulla. Il sito del governo rimanda al sito della regione che si apre in una pagina generale dove é scritto di consegnare i risultati al medico se te lo chiede. “Ma zio fa, il mio medico manco sa che cavolo faccio da mesi! Ma non c’é un benedetto link dove posso caricare l’esito?”. Annibale ci rinuncia. Chiede ad amici che hanno viaggiato in questi mesi e la confusione aumenta. C’é chi gli dice che non l’ha fatto e ha fatto la quarantena; chi che gli dice che era esentato dalla quarantena per specifici motivi (ad Annibale, tutt’ora ignoti). Insomma, adesso Annibale é confuso proprio su uno degli ultimi step da fare. Pensa di aver fatto tutto secondo le regole fino ad adesso e non vuole venire meno all’ultimo passo. Ma Annibale é paziente e resiliente e decide di rileggersi tutta la documentazione con calma domani mattina.

Gli ozi di Annibale

Annibale sta giá lavorando dalle 7 del mattino. È martedí ed é di solito una giornata molto piena di impegni, almeno fino a pranzo. Decide di occuparsi della faccenda dell’esito negativo del test appena ha un attimo di respiro dal lavoro. Squilla di nuovo il cellulare. Sono da poco passate le 11. È di nuovo il messaggio del governo tedesco. Annibale impreca tra se e se: “Minchia, va bene la precisione ma é una persecuzione adesso. Il test l’ho fatto. Ho i risultati. Sono negativo. Ma non so a chi cavolo comunicarlo!”.

Annibale ha passato tutta la giornata di martedí a casa, da solo. È mercoledí e non ha ancora risolto la questione del test. Squilla di nuovo il cellulare. È di nuovo il messaggio del governo tedesco. Che stress. Annibale inizia a valutare l’autodenuncia: “Mo vado al primo ufficio di Polizia, mi autodenuncio e mi faccio rinchiudere cinque giorni in galera”. Il lavoro poi distrae Annibale da questo intento e la giornata trascorre rapidamente.

Annibale non riceve messaggi giovedí. “Fico, sono passati quattro giorni dall’ingresso in Germania e forse automaticamente sti messaggi si interrompono. Boh, vuol dire che faró vedere i risultati solo se me li chiedono”.

Annibale ha comunque il magone, inconsapevole se si sia comportato bene o male.  

È domenica. E arriva l’ennessimo messaggio del governo tedesco. É la goccia che fa traboccare il vaso. “Ma che palle. Mi sono rotto di sti messaggi. Il Covid non é la mia vita. E´una parte di essa. Non voglio stare appresso ogni santissimo giorno a qualcosa che sia legato al Covid. Ho altro da fare e da vivere“. Annibale ha perso la pazienza!

Annibale spegne il cellulare, poi lo butta via, guarda verso l’orizzonte attraverso la vetrata del soggiorno e con le mani appoggiate alla spalliera della sedia, esclama: “Sicuramente duemila e passi anni fa, al mio omonimo non gli hanno fatto venire il mal di testa con tutte ste procedure. Di sicuro lui la sapeva lunga”.

Annibale prende allora tre bottiglie di vino rosso, ne apre una, guarda le altre due con sguardo di sfida, si riempre metá calice e decide che la soluzione migliore é stravaccarsi sul divano, affogare la confusione con il nettare degli dei e mandare a quel paese per qualche ora Covid, regole, governi, link, allegati e quant’altro.

Annibale é tutt’ora chiuso in casa. Ubriaco, ma felice.

Nota finale

Ovviamente ambientazione temporale, fatti, luoghi, situazioni e persone citate in questa narrazione sono frutto di un mix tra fantasia, realtá obiettiva e realtá percepita.

Lascio a voi la libertá di trovare il giusto collocamento alle vicende narrate.

Andrea De Filippo

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Altre spunti di informazione e riflessioni:

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Original post in italian language. For other languages, please open with a web browser (i.e. Chrome) and apply the automatic translation.

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ANDREA DE FILIPPO

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